Palermo potrebbe essere definita anche la città dei primati. L’Unesco ha decretato il suo centro storico come il più grande d’Europa. I palazzi, le chiese i musei e i giardini di Palermo sono davvero tanti.

Palermo
Palermo potrebbe essere definita anche la città dei primati. L’Unesco ha decretato il suo centro storico come il più grande d’Europa. I palazzi, le chiese i musei e i giardini di Palermo sono davvero tanti:

La Cattedrale
è il simbolo della città. La cattedrale di Palermo è una delle chiese cristiane più antiche al mondo risalente al 600 d.c anche se la struttura attuale fu ultimata solo nel 1185. Al contrario di quanto molti pensano, questa non è dedicata al culto di Santa Rosalia patrono della città, ma alla Santa Vergine Maria Assunta in Cielo. In pieno stile gotico catalano questo è un gioiello storico di architettura da non perdere.

Fontana Pretoria o Piazza della Vergogna
situata sull’omonima piazza a Palermo, è celebrata come una delle più belle d’Italia. La sua storia ha inizio in Toscana quando Don Pedro de Toledo, padre d’Eleonora e suocero di Cosimo I de’ Medici Granduca di Toscana, commissionò agli scultori Francesco Camilliani e Michelangelo Naccherino una fontana per lo splendido giardino della sua villa fiorentina. Morto però l’illustre committente nel 1552, la fontana, grazie alla mediazione di Don Garçia de Toledo, figlio primogenito ed erede di Don Pedro, venne acquistata dal Senato palermitano che pensò di collocarla nella piazza su cui prospetta il Palazzo Pretorio. Per far posto alla monumentale realizzazione, concepita per un luogo aperto, vennero demolite diverse abitazioni. La cura della ricostruzione della fontana “stupendissima” – al dir di Giorgio Vasari – fu affidata a Camillo Camilliani, figlio di Francesco che ultimò i suoi interventi nel 1581. La fontana ruota attorno ad un bacino centrale circondato da quattro ponti di scalinate e da un recinto di balaustre. Distribuite all’interno di questa complessa costruzione architettonica raffigurano gli dei dell’Olimpo e i fiumi di Palermo, Oreto, Papireto, Gabriele e Maredolce.Alcune curiosità: la statua del fiume Gabriele rappresentava il fiume toscano Mugnone, famoso nelle novelle di Boccaccio. E ancora i Palermitani chiamano la piazza “Piazza della Vergogna” per le nudità delle statue.

Il caratteristico mercato della vucciria dove innumerevoli banchetti offrono di tutto, dalla verdura alla frutta e alle conserve, dai formaggi ai pesci, in un tripudio di colori e grida.

Il parco della Favorita, voluto da re Ferdinando di Borbone in esilio a Palermo. Si snoda ai piedi del monte Pellegrino per ben 3 Km. ed è oggi sede di numerosi impianti sportivi.

Il teatro Massimo progettato da G.B. Filippo Basile nel 1864, con i suoi 7700 metri quadrati di superficie è il più grande teatro lirico d’Italia ed il terzo d’Europa. La struttura, realizzata in stile neoclassico-eclettico, richiama le forme dell’architettura classica, con la sua celebre scalinata, le colonne con capitelli corinzi, il porticato e la grande cupola metallica. Sorge nell’attuale piazza Verdi. I lavori iniziarono nel 1875 dopo le numerose polemiche che seguirono il concorso del 1864 vinto dall’architetto Giovan Battista Filippo Basile, alla cui morte subentrò il figlio Ernesto, anche lui architetto, che, su richiesta del Comune di Palermo, accettò di ultimare l’opera del padre.

La costruzione dell’imponente teatro fu affidata all’impresa di costruzione di Giovanni Rutelli ed Alberto Machì, i quali erano già noti come grandi esperti di arte classica. Furono loro, insieme al Basile, a stabilire che la struttura doveva essere realizzato in pietra viva intagliata, alla quale sarebbero poi stati aggiunti inserti finemente scolpiti da circa 150 artigiani.

Il Politeama
nella seconda metà del XIX secolo l’avvento della nuova borghesia alla ribalta della vita politica e sociale portò con sé nuove esigenze, a soddisfare le quali, si cominciarono a costruire decorosi quartieri oltre le mura. Progettato dall’architetto Giuseppe Damiani Almejda è un armonioso e imponente edificio di stile pompeiano che si trova in piazza Ruggero Settimo, una delle piazze più belle e vivaci della città.
Il teatro Politeama è stato il primo in ordine di tempo a sorgere nella città nuova, infatti la sua costruzione inizia, nel 1867, quasi in concomitanza con la fabbrica del teatro Massimo e si conclude nel 1891 per volontà dell’amministrazione comunale della città. In definitiva, con la costruzione di un teatro politeama, l’amministrazione della città intendeva allineare Palermo al resto dell’Europa proponendo una tipologia architettonica per un genere di spettacolo nuovo, che mancava alla città.

Il teatro Politeama domina con la sua elegante struttura circolare, un doppio portico scandito da una serie di colonne di stile ionico e dorico caratterizza l’esterno del monumentale edificio che culmina nell’incantevole ingresso a forma di “Arco di Trionfo” circondato da due maestosi candelabri e sormontato da una superba quadriga di bronzo. La magnifica quadriga, nota anche come “Trionfo di Apollo e Euterpe” è opera raffinatissima dello scultore Mario Rutelli; ai lati è affiancata da due statue equestri che raffigurano una coppia di cavalieri su due destrieri impennati, modellati da Benedetto Civiletti maestro del Rutelli.

Palazzo dei Normanni
è famoso per essere oltre che sede dell’ Assemblea regionale siciliana, anche conosciuto come palazzo reale di Palermo, è la residenza reale più antica d’Europa. Questo palazzo è sicuramente l’ attrazione turistica più visitata in tutta la Sicilia, grazie alla sua bellissima fortificazione araba e agli sfarzosi interni delle sue camere con mosaici dal valore inestimabile.

La cappella Palatina Ruggero nell’anno 1130 fu incoronato RE e in quell’anno fu iniziata la costruzione della cappella. Hala forma di una basilica a tre navate, con colonne, di granito con capitelli corinzi dorati, che sorreggono lo slancio degli archi acuti. I soffitti coprono le tre navate della cappella. I mosaici occupano interamente le parti alte delle pareti, la cupola, le absidi. Nella cupola è il Cristo Pantocrator, benedicente alla greca, circondato da quattro arcangeli e da quattro angeli. La Cappella Palatina, è uno dei monumenti da non perdere assolutamente!

La Martorana la chiesa fu fondata nel 1143 fu dedicata alla Madonna. All’edificio sacro, che nel corso dei secoli è stato più volte distrutto e restaurato, si accede dal campanile: una costruzione a pianta quadrata del XIII secolo.La chiesa possiede una pianta a croce greca, prolungata con il nartece e l’atrio. Un portale assiale da sull’atrio e il nartece, come nelle prime chiese cristiane. Al di là del nartece, l’edificio era sistemato e decorato come una chiesa bizantina a 4 colonne, tranne gli archi a sesto acuto e i pennacchi della cupola che erano di origine islamica. Nel 1193 le case attorno vengono adibite a Convento basiliano per le donne e la chiesa verrà poi ad esso inglobata. Attorno al 1394 avviene la fondazione del convento della Martorana (dal nome dei proprietari) che sarà ceduto ai Benedettini dalla corona normanna e che darà poi il nome alla chiesa.
Entrati nel primo corpo della costruzione – rifacimento settecentesco con volte affrescate da Olivio Sozzi, Antonio Grano e Guglielmo Borremans – due decorazioni musive sul fronte del corpo originario raffigurano Ruggero II e Giorgio d’Antiochia; solo la testa e le mani di quest’ultimo sono originali dell’epoca. Superato l’ambiente suddetto, si giunge nella chiesa vera e propria. Qui la parte superiore delle pareti e la cupola, al sommo della quale è l’immagine del Cristo Pantocratore, sono interamente rivestite di decorazioni musive di periodo bizantino, le più antiche di tutta la Sicilia, in connessione con quelle riguardanti Dafne, nell’Attica. I mosaici della cupola rappresentano al centro il Cristo, poi scendendo si vedono i 4 arcangeli (tre originali più uno apocrifo) e i patriarchi, mentre nelle nicchie sono ospitati i quattro evangelisti e infine, nelle volte, i rimanenti apostoli.L’abside, distrutta sul finire del Seicento, venne sostituita con l’attuale cappella barocca a tarsie marmoree.

La frutta di martorana o pasta reale, uno dei dolci più tipici della pasticceria siciliana, deve il nome all’omonima chiesa. La tradizione risale al Medioevo, quando ogni convento si specializzava nella confezione di un particolare tipo di dolce. All’inizio di novembre, per la ricorrenza dei morti, il convento benedettino della Martorana preparava questi dolcetti di marzapane, lavorati e colorati in modo da assumere le sembianze di frutta vera. Ancora oggi durante la Fiera dei Morti la zona tra via Spicuzza e piazza Olivella è invasa di bancarelle coloratissime che offrono frutta martorana, pupi di zucchero e giocattoli per i bambini.

La Gancia
di grande interesse storico-artistico si trova in via Alloro, presso palazzo Patella. La sua costruzione ha inizio nel 1490 quando i frati di S. Maria di Gesù , presso Palermo, ottennero da Innocenzo VIII il permesso di edificare fuori le mura della città “una gancia”, cioè un ospizio per i loro malati e per coloro che avevano affari in città. Essendo già proprietari della chiesa di San Girolamo, sita all’interno della mura della città, nel 500 iniziarono la costruzione dell’attuale chiesa della Gancia. Sebbene sia stata manomessa durante il corso dei secoli, è visibile, ancora oggi, all’esterno il suo originale carattere. Le cappelle all’interno conservano una preziosa collezione di opere d’arte. Di grande valore sono il soffitto ligneo del tardo cinquecento, l’organo sul coro di fine XVI sec. e le tre acquasantiere del cinquecento.

Le Catacombe dei Cappuccini
Sono circa ottomila i corpi mummificati deposti dal XVII al fino alla fine del XIX secolo nelle gallerie costruite sotto il Convento e l’attigua chiesa dedicata alla Madonna della Pace. I metodi utilizzati dai frati per imbalsamare i corpi, hanno permesso che le salme si conservassero pressoché intatte, e molto riconoscibili.

In realtà il nome è improprio, poiché trattasi di un cimitero sotterraneo, con lunghe gallerie scavate nel tufo, in uso nel XVII secolo, con circa 8.000 cadaveri imbalsamati. La macabra parata raffigura una società intera che visse dal XVII al XIX secolo.
L’origine delle catacombe si fa risalire intorno al 1599, quando i frati sfruttando una preesistente cavità naturale al di sotto dell’altare maggiore della chiesa, trasferirono le salme di 40 frati precedentemente sepolti presso il lato meridionale della chiesa. I frati iniziarono a scavare in quanto la preesistente cavità non riusciva più a contenere le salme che via via arrivavano . Essi furono posti tutti attorno alle pareti e al centro in una nicchia fu posta l’immagine della Madonna, oggi non più esistente. Ripresi i lavori di ampliamento nel 1601, fu scavata una seconda stanza a cui si accedeva per mezzo di una scala che si dipartiva dalla sagrestia. Dal 1601 al 1678 si continuò a scavare e furono costruiti il corridoio dei frati e quello degli uomini; i lavori continuarono fino al 1732 raggiungendo l’attuale dimensione: quattro corridoi a quadrato divisi su un impianto di forma rettangolare da un quinto corridoio. Questa sistemazione si deve al frate architetto Felice La Licata da Palermo nel 1823. Dal seicento fino al 1881 fu scelta come luogo di eterno riposo dai cittadini più in vista di Palermo. Lungo i corridoi riservati a varie categorie di persone – uomini, donne, professionisti ed ecclesiastici – si contano centinaia di corpi scheletriti, mummificati, alcuni imbalsamati altri deposti in urne e bare. La visione può risultare sconcertante e inquietante ma rientra nel contesto della città di Palermo: crudo, bellissimo, ricco di tesori e di umanità un po’ assopita, in cui è palpabile la voglia di riemergere. Proprio come per i cadaveri e gli scheletri della Cripta.

Le Catacombe di Palermo, nonostante si trovino un po’ al di fuori del cuore della città, sono una delle mete turistiche più apprezzate dai visitatori del capoluogo siciliano. Il fascino del macabro non passa mai di moda.

Palazzina Cinese
fu dimora del re Ferdinando IV Di Borbone e della moglie Maria Carolina nel 1799. L’aspetto e gli arredi dal marcato tratto orientaleggiante sono espressione di un gusto dell’epoca, e la rendono davvero unica nel suo genere. Assolutamente da visitare sia l’esterno, con i suoi ampi giardini, sia le stanze interne con decorazioni davvero molto deliziose.

Stanze al Genio Via Garibaldi, 11
Inaugurata nel dicembre 2008, la singolare “Casa Museo Stanze al Genio”, raccoglie una delle collezioni più grandi in Europa di maioliche antiche napoletane e siciliane con oltre 2300 esemplari in mostra (dalla fine del XVI sec. agli inizi del XX sec.), e altre collezioni minori di arte contemporanea e modernariato. La Casa Museo è ospitata all’interno di un’elegante abitazione privata in una parte del piano nobile dello storico palazzo Torre – Piraino, nel centro storico di Palermo. Lo spazio museale si articola in 4 splendide sale (sala d’ingresso, sala della cucina, sala dei fiori e sala neoclassica), utilizzate anche per lo svolgimento di eventi culturali collaterali. Il percorso espositivo adottato per le mattonelle maiolicate segue una distinzione per epoca, provenienza geografica e produzione mettendo in risalto per ognuna di esse i pezzi più belli e pregiati. Visite guidate su prenotazione (telefonare ai numeri 340 0971561 – 335 6885379)
Costo tessera ordinaria € 7,00; ridotto (studenti e over 65) € 5,00.

Santuario di Santa Rosalia
posto sulla cima del Monte Pellegrino (che Goethe aveva definito il più bel promontorio del mondo). Il culto di Santa Rosalia a Palermo è sacro, essendo la “Santuzza” patrona della città. Il santuario si trova all’interno di una grotta, dove Rosalia visse gli ultimi anni della sua vita. Se proprio volete fare una cosa da veri palermitani, allora non perdetevi l’acchianata, ovvero la salita a piedi del monte sulla vecchia strada. Mistica, si, ma anche tonificante!

San Giovanni degli Eremiti
Considerato uno dei monumenti simbolo di Palermo, tra i più interessanti esemplari dell’arte siculo-normanna. Uno degli edifici ecclesiastici più affascinanti e singolari della nostra città, con il fascino esotico delle cupolette intonacate di rosso che coprono la chiesa di S. Giovanni degli Eremiti. Confinante con l’antica cinta muraria medievale sudoccidentale della città, il complesso di S.Giovanni degli Eremiti è situato nei pressi di Palazzo dei Normanni nel tratto un tempo lambito dalle acque del fiume del Maltempo (Kemonia), uno dei due fiumi che un tempo attraversavano la città.

I quattro Canti
Si tratta di una piazza di forma ottagonale, Piazza Vagliena, formata dall’incrocio di Corso Vittorio Emanuele e Via Maqueda. I Quattro Canti rappresentano il vero centro di Palermo. Ai 4 lati vi sono posti 4 edifici ornati da statue, fontane e colonne, che rappresentano 4 quartieri di Palermo: Albergheria, Capo, La Loggia, Kalsa. Al centro di ognuno di questi edifici si trovano le 4 statue che rappresentano quelle che un tempo erano le sante patrone della città: Cristina, Ninfa, Oliva e Agata.

Il palazzo Chiaromonte – Steri di Palermo
questo palazzo del 1300 lo potete trovare in Piazza Marina. Attuale sede del rettorato dell’ Università degli studi di Palermo. Famoso per essere stato all’epoca sede del più potente e tiranno sovrano di tutta la Sicilia, il conte del feudo di Modica.E’ da visitare la bellissima Sala Magna piena di affreschi e drappi ancora ben conservati risalenti al ‘300, e le carceri sotterranee dove è possibile ancora vedere le incisioni nelle mura dei condannati a morte e tutta la macchina da tortura dell’epoca.

Palazzo Mirto
Si trova all’interno della Kalsa, il quartiere arabo storico di Palermo. Era la sede della nobile famiglia Filangieri del 600, che a detta di molti trasformarono questo palazzo in una reggia di Caserta in miniatura. Lo sfarzo e il lusso vi riempiranno la vista appena entrati, specie per gli imponenti lampadari di Murano, gli arazzi, i pannelli laccati provenienti direttamente dalla Cina dell’epoca e altri stravaganti arredamenti lussureggianti.

Chiesa del Gesù o Casa Professa
Una chiesa barocca del tardo ‘500, una delle più importanti di Palermo. Fu costruita in onore dei Gesuiti che approdarono in Sicilia nel 1564. Oggi la chiesa è ammirabile in tutto il suo splendore. Ad una facciata semplice si contrappone un interno ricchissimo di sculture e stucchi tipici dell’opulento stile barocco. Tel. +39.091580655; +39.091332213; +39.091327334. Orario Sante Messe:
Dal lunedì al sabato ore 7:00, 8:00
Domenica e festivi ore 7:00, 11:00, 12:00, 18:00
Orari di apertura:
Feriali: ore 6:30-13:00, 16:00-19:00
Domenica e festivi: ore 6:30-12:30, 17:00 18:30
Accedendo dalla chiesa è possibile visitare il museo della Compagnia di Gesù e l’oratorio del Sabato la sacrestia e la cripta.
(Ingresso a pagamento)

Piazza Marina, palazzo Abatellis, palazzo Sclafani, collezione di Arte Etrusca del Museo Salinas, il lampadario di Murano custodito nella sala da ballo del Palazzo Pietretagliata.

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